La mia storia

Cosa vuoi fare da grande? 

Lo chiedevano anche a voi da bambini? 

Quando lo chiedevano a me rispondevo “voglio essere una psicologa” ma non lo sono mai diventata.

Il mio cassetto dei sogni era tenuto chiuso dalla preoccupazione dei miei genitori che volevano vedermi “sistemata”, presto e con un lavoro sicuro. Ed è così che mi sono ritrovata in un mondo che non mi apparteneva, a fare qualcosa che mai avrei pensato di fare! Per oltre 30 anni ho seguito valori che non erano i miei e accettato compromessi che, giorno dopo giorno, mi portavano verso l’annullamento del mio io.

Ho vissuto 20 anni della mia vita all’estero in 4 paesi diversi, ho viaggiato molto, ho incontrato persone di ogni genere e mi sono confrontata con tante culture diverse che mi hanno insegnato ad apprezzare la diversità. Ho imparato molto e ho avuto anche tante soddisfazioni ma in un angolo nascosto del mio cuore, laggiù, in fondo a tutto, c’era sempre qualcosa che non mi faceva essere serena. “Eppure”, mi dicevo, “hai tutto, non ti manca niente! Perché ti senti sempre così insoddisfatta?! Perché hai sempre la sensazione di essere rinchiusa in una gabbia?!”. 

Le mie scelte sono state spesso guidate da condizionamenti esterni, familiari e sociali, da false credenze e da convinzioni che mi impedivano di seguire i miei valori e di assecondare i miei bisogni. Ogni tanto la mia vocina interna si faceva sentire: “Sei sicura di questa scelta? Sei sicura di voler partire di nuovo? Sei sicura di voler accettare questo compromesso?” e tanti altri “Sei sicura di …?” venivano silenziati da quella parte di me che pensava solo alla “cosa migliore” da fare e a ciò che gli altri si aspettavano da me. Così, visto che la testa vinceva sempre sul cuore e la vocina interna non riusciva a farsi ascoltare, iniziò a farsi sentire il mio corpo: insonnia, difficoltà digestive, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, scarsa capacità di concentrazione e tanto altro. Adesso sì che iniziava a diventare insostenibile: la mia giornata, le mie relazioni sociali, il mio lavoro, il mio tempo libero, tutto era condizionato dal mio stato fisico e quello non si può mettere a tacere!!! 

Così, dopo 30 anni di scelte sbagliate e un sistema psico-fisico da “ricostruire”, ho raccolto i miei “cocci” e ho iniziato a ricomporre il mosaico pezzetto dopo pezzetto. C’è ancora qualche piccola parte che deve trovare il suo posto ma ormai il disegno del mosaico è ben visibile!

Non sono sempre stata così consapevole di me stessa. In quella che mi piace definire la mia “vecchia vita” ascoltavo tutti tranne me stessa. Ero impegnata a compiacere gli altri piuttosto che a trovare la mia strada e a mettere a tacere il mio corpo quando si ribellava. Questo mi portava ad una continua ed estenuante ricerca di “un qualcosa” che potesse riempire il mio profondo e costante senso di insoddisfazione. 

Quel “qualcosa” l’ho trovato ascoltandomi, credendo nelle mie capacità e nel mio potenziale, assumendomi la responsabilità di fare delle scelte e, soprattutto, ripetendomi che “non è mai tardi per cambiare”!

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